Era palesemente una di quelle donne nelle cui parole forbite si riflette magari un club del libro, o del bridge, o qualche altra micidiale banalità, ma mai l’anima; donne completamente prive di senso dell’umorismo; donne del tutto indifferenti, in cuor loro, alla dozzina di possibili argomenti da salotto, ma molto attente alle regole della conversazione di per sé, attraverso il cui solare cellophane si possono facilmente discernere frustrazioni non molto appetitose.
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